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Adattamento del Pinus pinea all’habitat della città e le tecniche di conservazione

DiGian Pietro Cantiani

Lug 1, 2023

Lavorazioni di contenimento, ancoraggio e cura degli esemplari arborei di pino domestico radicati a lato della viabilità

Documentazione tecnica sulle procedure studiate e applicate dal gruppo di lavoro Alle Radici dell’Albero per la messa in sicurezza dei filari di pini, nella sequenza dettagliata delle varie fasi, degli strumenti e tecniche di intervento.
Intervento preliminare di rimozione dello strato asfaltato e apertura di una trincea
Rimozione delle radici esploratrici tramite potatura, disinfezione ed opere accessorie
Posa in opera di una barriera verticale a valle dell’aiuola di radicazione degli alberi
Consulenza specialistica di un Dottore Agronomo/Dottore Forestale
Ancoraggio del sistema radicale
Durata e tempi delle lavorazioni
Dott. Gian Pietro Cantiani

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Il pino domestico in città, nelle alberature stradali e nelle aree prospicenti le strade

Power point della relazione presentata il 9 febbraio 2021 presso il Municipio VI delle Torri, di Roma Capitale, Direzione Tecnica Ufficio Manutenzione Verde, Tutela Ambientale
Gruppo di lavoro Alle Radici dell’albero: Dott. For. Gian Pietro Cantiani, Dott. Agr. Andrea Santacroce, Dott. For. Luigi Strazzabosco, Fast Italia srls

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Estratto dall’introduzione.

Il pino domestico è sicuramente la conifera con la seconda estensione in termini di superficie nell’area mediterranea in Italia dopo il pino d’Aleppo.
Secondo Bernetti (2015) la superficie occupata dalle pinete di pino domestico in Italia è di
46.000 ettari, senza contare la superficie occupata nelle aree urbane.
Pinus pinea è sicuramente la conifera di maggiore importanza nel verde ornamentale e paesaggistico in città, nelle aree periurbane e lungo i tracciati stradali anche di collegamento tra ampi territori come quelli della Campagna Romana, lungo le Strade Consolari, nella Tuscia laziale, in Maremma, nella Pianura Pontina, ecc…..
Il pino domestico è una specie del Mediterraneo settentrionale che in Italia cresce fino a 500-600 m slm al centro-nord e fino a 800-1000 m slm al su e nelle isole.
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In città per gli alberi, a maggior ragione per quelli di grandi dimensioni come Pinus pinea, uno dei problemi principali è rappresentato dallo spazio vitale disponibile a livello fisico-chimico, sia del terreno sia areo. Lo spazio, tranne che nei parchi o in situazioni particolari, non è mai quello ottimale e sufficiente a garantire il normale sviluppo e la vita degli alberi.
La carenza di spazio, non solo altera l’apparato radicale ma anche l’armonico sviluppo della chioma che spesso viene ridotta con interventi errati e anche dannosi sia da un punto di vista fisiologico, sia statico-strutturale.

In letteratura è citata la caratteristica del pino di saper modificare la direzione di crescita delle radici in senso orizzontale.
Questo determina il sollevamento del manto stradale, con conseguente dissesto, causa anche di incidenti, con successive decisioni di abbattimento di interi filari.

In questo scenario la domanda che ci si pone è se sia giusto eliminare il simbolo della città di Roma e di numerose altre località peninsulari considerato che per garantire maggiore sicurezza esistono soluzioni alternative all’abbattimento.

Dopo le ricerche sul campo, le prove e le valutazioni effettuate su numerosi esemplari di pino domestico siamo giunti alla formulazione di soluzioni conservative, finalizzate al mantenimento degli alberi di pino e alla contemporanea eliminazione dei problemi dovuti ai danni ed alle alterazioni dei marciapiedi e dei manti stradali in asfalto.

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