Per trattare il tema dell’abbattimento di alberi in ambito urbano con un minimo di cognizione di causa, occorre avere a disposizione alcune nozioni che permettono di muoversi entro confini non generici.
Uno dei punti spesso toccati nelle argomentazioni è la presunta pericolosità degli esemplari per la caduta di rami o dell’intera pianta.
Su questo la normativa corrente e la terminologia adottata delimitano un campo, universalmente riconosciuto, entro cui si muovono le istituzioni, i professionisti e gli stessi enti di ricerca.
La Società Italiana di Arboricoltura è nel settore l’autorità di riferimento che in qualche modo regola procedure e misure cui tutti gli operatori si riferiscono.
I documenti pubblicati nel sito ufficiale della società costituiscono la fonte di questo articolo.
https://www.isaitalia.org/
La Società Italiana di Arboricoltura (SIA)
La SIA è una associazione che raggruppa liberi professionisti, dipendenti delle pubbliche amministrazioni, ricercatori, vivaisti, giardinieri, tree climbers, formatori, semplici appassionati: in pratica chiunque nella propria attività professionale o privata abbia un interesse particolare verso gli alberi.
Nelle varie sezioni del sito è possibile trovare le informazioni relative alle attività intraprese dalla S.I.A. in tema di cultura dell’albero con particolare riferimento alle implicazioni nei contesti urbani ove essi siano radicati.
Pericolo e Rischio, definizione
Il pericolo corrisponde alla propensione al cedimento dell’albero o di sue parti oppure, in termini statistici, alla probabilità che si verifichi un cedimento e questo è ciò che valutiamo con l’analisi visuale o strumentale della stabilità.
Il rischio, invece, è formato dal prodotto tra la pericolosità insita nella pianta (la propensione al cedimento appunto) e la vulnerabilità del luogo di potenziale caduta e, quindi, dalla relazione che lega la probabilità del verificarsi di un evento pericoloso ai danni che questo può provocare alle persone e ai manufatti.
Classi di propensione al cedimento (CPC)
Per poter prevenire il rischio di danni a persone o cose, le alberature in ambito urbano sono tutte verificate e periodicamente sottoposte a controlli, secondo una classificazione di propensione al cedimento, dell’intera pianta o di sue parti. Questa classificazione è una delle componenti della Scheda di tecnica di valutazione dello stato di salute con cui ogni esemplare del patrimonio pubblico viene censito.
Questa l’ultima versione aggiornata della CPC
Link all’argomento https://www.isaitalia.org/documentazione/comunicati-istituzionali/58-sezioni-tecniche-e-collegi/stabilita-degli-alberi/156-nuove-classi-di-propensione-al-cedimento.htm
Il metodo Visual Tree Assessment (V.T.A.)
Il metodo più frequentemente usato per la valutazione di propensione al cedimento è il V.T.A che consente l’identificazione dei soggetti arborei a rischio statico attraverso il riconoscimento di sintomi esterni. Si basa sull’analisi visiva in cui l’esemplare è sottoposto ad un’accurata osservazione (apparato radicale, colletto, fusto, castello, chioma) per valutarne le condizioni vegetative in relazione al sito di impianto e alla storia dell’albero (potature che ha subito, modificazioni del substrato, etc.). Nel caso l’analisi visiva non sia sufficiente o si voglia un’ispezione più approfondita si ricorre a l’analisi strumentale con apparecchiature specifiche.
La scheda di valutazione fitostatica
A seguito delle osservazioni e misurazioni effettuate viene compilata la Scheda dello stato vegetativo e di stabilità dell’albero indicando il metodo seguito e tutti i risultati conseguiti nell’analisi.