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La sparizione dei pini con la “riqualificazione” di viale Giontella e via S. Francesco

DiPaolo Ansideri

Lug 15, 2023

La foto è solo un fotomontaggio per rappresentare simbolicamente il tema trattato nell’articolo, l’immagine di destra non è via S. Francesco.

In occasione dell’assemblea pubblica indetta dall’amministrazione per lunedì 12 giugno sui progetti di riqualificazione di via Roma e dell’asse viale Giontella-via San Francesco, Progetto Bastia esprime qui la propria analisi critica e presa di posizione che più in generale si estende alle politiche di gestione della cosa pubblica e alla stessa idea di città che sempre più si viene manifestando nella sequenza delle opere che tutte insieme vengono presentate all’opinione pubblica.

La partecipazione democratica trasformata in comunicazione del governante ai governati
Noi cittadini che parteciperemo all’incontro ci troveremo per l’ennesima volta a interpretare il ruolo di figuranti, le cui opinioni non saranno mai prese in considerazione e le cui contestazioni saranno tacciate di danneggiamento degli interessi pubblici perché se adottate causerebbero la perdita dei fondi del PNRR.
D’altra parte il ritornello della mancanza di tempo per percorsi virtuosi è ormai accampato come giustificazione di tutte le decisioni che stanno tristemente disegnando il profilo di bassa qualità di quella città futura che purtroppo dipende dalle scelte operate in questi mesi sulle aree più rappresentative della città.

La politica di smantellamento del verde storico
Quello che salta all’occhio dall’ analisi dei progetti Giontella-S.Francesco, e dopo lo studio già effettuato su quello di via Roma è la linea tecnico-politica di smantellamento sistematico delle alberature di pini che non viene dichiarata apertamente, ma che si compone alla fine in modo chiaro davanti agli occhi di chi con pazienza riunisce i segmenti dispersi nei vari progetti.
Già nel progetto di via Roma avevamo scritto che era previsto l’abbattimento di due pini (scuola elementare, angolo v. Marconi e civico 108) di cui nulla si era detto nella prima presentazione pubblica del 21 novembre 2022.
Ora apprendiamo che il progetto di riqualificazione dell’asse v.le Giontella-v. S. Francesco, firmato dall’arch. Falcinelli: “ … va di pari passo con altri interventi … di manutenzione straordinaria che interessano … Via Marsala e Via Manzoni”, constatiamo quindi che sono state posti in essere due distinte linee di intervento
Ebbene nella Relazione Tecnica Generale del progetto Falcinelli si dichiara che delle 48 piante di alto fusto (la maggior parte tigli), 12 sono costituite da Pini domestici tutti da abbattere.
Dalle planimetrie dello Stato di Progetto e da quelle degli Abbattimenti, si ricavano facilmente gli ulteriori 10 sradicamenti nelle succitate vie collaterali, oggetto di manutenzione straordinaria.
Tirando una linea, possiamo tranquillamente affermare che l’amministrazione comunale di Bastia Umbra si appresta ad abbattere con i prossimi progetti un totale di 26 pini (ricordiamo che nei giorni scorsi abbiamo assistito anche all’eliminazione di un altro esemplare nei pressi della tabaccheria di v. Roma)

Nelle immagini gli esemplari da abbattere sono cerchiati in rosso

abbattimenti in via S.Francesco
abbattimenti in viale Giontella
abbattimenti in via Manzoni

abbattimenti in via Marsala

Le motivazioni degli abbattimenti
Dalla relazione tecnica apprendiamo che in v. S. Francesco le finalità degli interventi sono dettate da esigenze di pubblica utilità e sicurezza, dai danni arrecati dalle radici al manto stradale e dalla realizzazione di opere di idraulica che non sarebbero fattibili senza l’eliminazione della massa radicale.
In via Giontella il mantenimento dei due grandi pini all’ingresso sarebbe “incompatibile” con il muretto di sostengo della recinzione e con i due portali laterali in quanto ne provocherebbe lesioni e dissesto.
Rileviamo qui il giudizio di un valore superiore attribuito ad un muretto, sempre ristrutturabile, rispetto a quello di un esemplare arboreo, non replicabile se non tra 80 anni.
Nella stessa relazione non si ravvisa la necessità di reimpianti sostitutivi con altre piante dato l’alto numero di esemplari già presenti.

Il presunto quadro normativo e la legittimazione degli interventi
Come supporto legislativo che autorizzerebbe una tale operazione si cita la rispondenza all’articolo 13 della legge regionale 28 del 2001, in base al quale gli abbattimenti di specie tutelate (tra le quali rientra il Pinus pinea) sarebbero consentiti per: “.. per evitare il danneggiamento di opere esistenti sia pubbliche che private e per inderogabili esigenze di pubblica utilità o incolumità.”
La stessa legge prevede uno specifico elenco regionale di alberi di rilevante interesse, botanico, storico, culturale e paesaggistico.

L’evoluzione della valorizzazione del patrimonio arboreo nazionale
In realtà il quadro normativo cui si fa riferimento rappresenta solo la fase iniziale di quel processo storico di presa di coscienza del valore del patrimonio naturalistico nazionale che porterà nel 2013 a varare la legge 10 che istituisce l’Elenco Nazionale degli Alberi Monumentali.
In base a questo gli elenchi regionali degli alberi di rilevante interesse vengono sostituiti dagli elenchi degli alberi monumentali regionali censiti ed individuati secondo i sette criteri indicati nella “Guida alla valutazione del carattere di monumentalità”.
In conseguenza di questa evoluzione la legge regionale, recependo e conformandosi agli obblighi della legge nazionale, subisce essa stessa delle modifiche fino all’ultima vigente del 10 agosto 2018.
In questa versione è presente l’art. 13 bis il cui comma 4 prevede l’autorizzazione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali per l’abbattimento di esemplari monumentali censiti negli elenchi regionali.

Le inadempienze del comune di Bastia
La legge 10 del 2013 prevede che le regioni recepiscano dai comuni gli elenchi degli alberi monumentali censiti nel proprio territorio, componendo così il proprio elenco regionale che va periodicamente aggiornato e trasmesso al ministero che lo pubblica nel proprio portale https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11260l
Ora dalla consultazione dell’elenco nel suddetto portale si può facilmente constatare l’assenza del comune di Bastia: non ci sono monumentali nel nostro territorio o le amministrazioni non hanno adempiuto ai propri obblighi?

Sollevare qui questo problema è di fondamentale importanza per comprendere l’iter con il quale si creano i presupposti di legittimità per quegli abbattimenti di massa programmati dall’amministrazione.
Se nel mio territorio non risultano elenchi di alberi monumentali, costituito da singoli esemplari o da formazioni, l’obbligo di conservazione si limita alle sole specie tutelate per le quali pure vigono le citate autorizzazioni, ma meno restrittive.
Ma il punto è: anche ammesso che il comune non abbia mai ottemperato all’obbligo del censimento dei monumentali, la giunta non si è sentita in dovere di procedere ad un tale rilievo, prima dell’affidamento degli incarichi di progettazione, visto che si stava per attivare uno storico processo di trasformazione urbana che modificherà per decenni il volto della città così immobile per decenni?

Il patrimonio naturalistico locale come valore collettivo
Se si fosse avuta la sensibilità reale e non quella retoricamente proclamata delle cosiddette “radici”, “memoria” e “identità” e quant’altro, allora non si poteva non avvertire che uno di questi segni è rappresentato proprio dalle alberature dei pini che a partire da un certo periodo storico connotano più di altro il nostro ambiente urbano e lo caratterizzano rispetto ad altri comuni.
E se si fosse avuta la capacità di ascolto e confronto si sarebbe investito nella valorizzazione e scoperta di beni comuni mai entrati nella ripetitiva routine delle cicliche e immutabili celebrazioni “identitarie”.

Perché è così che abbiamo scoperto che sicuramente in via Roma vegetano due esemplari di pini rispondenti al criterio di monumentalità per dimensione ed età (criterio A delle linee guida) e che tutti i viali con alberature di pini nell’area di via Roma e limitrofe sono potenzialmente candidabili nella loro interezza ad essere riconosciuti come monumentali quanto al “criterio E – pregio naturalistico legato all’architettura vegetale” (via Giontella e via delle Piscina Eden Rock, come alberature di compendio alle architetture industriali e residenziali del complesso Giontella), o al criterio “F – pregio paesaggistico (l’intera via Roma e l’asse Giontella-S. Francesco in quanto luoghi storicamente caratterizzati e contrassegnati dal paesaggio alberato come segno identitario)
Vedi in questo magazine l’articolo Alberi possibili monumentali in V. Roma e area Giontella

Indipendentemente dal riconoscimento della monumetalità è indubbio che le alberature di pini rappresentano per la cittadinanza bastiola e per la storia cittadina un patrimono collettivo da preservare, formatosi e accumulato nel lungo e lento scorrere del tempo e proprio per questo insostituibile.
Un bene collettivo da tutelare il più a lungo possibile nella consapevolezza del naturale ciclo di vita degli esemplari.
Dato che un’ ampia sensibilità sociale e culturale nutre un sentimento di rispetto e di difesa nei confronti di un elemento così largamente presente nel panorama urbano, era necessario che l’amministrazione si astenesse da decisioni di imperio e iniziasse un serio confronto con la cittadinanza per intraprendere un percorso di condivisione di scelte progettuali.
Così non è stato.

Dal riconoscimento del valore alle criticità del progetto
Dichiariamo di assumere come principio ispiratore delle nostre analisi critiche il riconoscimento delle alberature come patrimonio arboreo e dunque come valore di comunità, sia esso acquisito per dettami di legge o per sensibilità e cultura locali.

In virtù di questo e della attenta lettura delle leggi e normative citate affermiamo che entrambi gli interventi, manutenzione straordinaria delle vie S. Francesco, Marsala e Manzoni e quello di riqualificazione della viabilità pedonale, arborea e di arredo urbano dell’asse viario Viale Giontella-Via San Francesco rappresentano una grave lesione dello storico panorama urbano, della vivibilità ambientale e un contributo all’impoverimento culturale della comunità locale.

  • Vorremmo sapere se la dichiarazione di “inderogabili esigenze di pubblica utilità e incolumità” è suffragata da perizie di esperti botanici, come prescrivono le norme e se si sono esperite tutte le alternative possibili all’abbattimento come le stesse norme prevedono. Le alternative sono alla portata di ogni passante che si trovi a transitare in via Los Angeles a S. Maria degli Angeli dove gli stessi problemi degli apparati radicali sono stati egregiamente risolti da decenni. Per capire la portata del problema ricordiamo che se le formazioni arboree fossero dichiarate monumentali, occorrerebbe il parere del Corpo Forestale dello Stato per autorizzarne l’abbattimento e solo dopo aver certificato l’impossibilità di percorrere alternative.
  • Va da sé che se la semplice affermazione di pericolosità non suffragata da perizie e riconoscimenti puntuali è sufficiente per gli abbattimenti in questione allora sarebbe legittimato l’abbattimento totale di tutti gli esemplari di Pinus pinea o pinaster presenti nelle aree pubbliche del territorio comunale, in quanto sono ovunque pericolosi e in quanto ogni cittadino è legittimo portatore del diritto alla sicurezza.
  • Affermiamo che la decisione di non reimpianto è arbitraria e contraria ad ogni principio normativo a cominciare dal principio del DNHS (non arrecare un danno significativo all’ambiente) come prescritto per ogni opera finanziata dal PNRR: l’eliminazione della massa del verde causa un’alterazione del microclima locale, aumenta l’effetto di “isola di calore” con la sparizione dell’ombreggiatura e contribuisce all’alterazione irreversibile della biodiversità urbana rappresentata non solo dagli esemplari vegetali, ma anche dalla fauna urbana.
  • L’eliminazione dei pini in via S. Francesco comporta la rottura della simmetria visiva delle altezze delle chiome dei pini dalla prospettiva di v. Giontella e viceversa e dunque la perdita della continuità lineare spezzata da un balzo di quote delle masse di verde (pini in v. Giontella e tigli in v. S. Francesco)
  • La perdita di vegetazione sempre verde comporta che nel periodo invernale l’aspetto delle vie interessate risulti scheletrico e spoglio in virtù della presenza dei soli tigli privi di fogliame
  • Se la strategia dell’amministrazione in tema di verde è quella dell’eliminazione di pini, per lo meno in zone della città, se ne deve dedurre che questo è il piano programmatico del verde urbano? Sola eliminazione senza sostituzione? E se no, quale è il piano?
  • L’affermazione della priorità della manutenzione delle opere edili (muretto di recinzione dell’area Giontella) a scapito della salvaguardia dell’alberatura architettonica d’alto fusto persegua una concezione radicale degli interventi che rinuncia di fatto alla sfida progettuale tesa a salvaguardare entrambi i corni del problema.

Le nostre richieste

Diritto alla sicurezza e diritto al paesaggio
Tutte le opere pubbliche programmate dalla pubblica amministrazione per necessità di messa in sicurezza e simili non possono non avere come ulteriore principio ispiratore quello della tutela del paesaggio urbano sia esso inteso come patrimonio delle eccellenze del costruito che del patrimonio naturalistico.
L’applicazione di questo principio comporta che la ricerca di soluzioni non possa non avvenire che con la messa in campo di un numero elevato di opzioni progettuali da cui attingere la soluzione più idonea: da sempre indichiamo i concorsi di idee e di progettazione come il metodo più efficace per il raggiungimento dell’obiettivo più alto.
D’altra parte anche nel caso in questione segnaliamo sia noi che le stesse normative la necessità di trovare alternative progettuali diverse dall’abbattimento, per offrire alla cittadinanza un ambiente sicuro, ma anche confortevole e di qualità tutelando il patrimonio collettivo.
Un altro esempio su cui torneremo e che rientra nella casistica del binomio sicurezza-paesaggio è rappresentato dalle opere di messa in sicurezza degli argini del Tescio in fase di completamento.

Sospensione dei progetti di riqualificazione e manutenzione straordinaria delle vie Giontella, S. Francesco, Marsala e Manzoni
Chiediamo la sospensione dei progetti già approvati nelle vie sopra citate con lo scopo di intraprendere un percorso condiviso di partecipazione e di rimodulazione della progettazione volto alla salvaguardia del patrimonio arboreo cittadino.
La cittadinanza in tutti i suoi livelli culturali ha diritto alla consapevolezza della trasformazione dell’ambiente in cui vive e non è ammissibile che scelte così radicali ed irreversibili siano operate a sua insaputa. Occorre che tutte le sensibilità siano ascoltate e accompagnate in un percorso che guadagna una sintesi finale ragionevole e mediamente condivisa, per la quale sarà fondamentale il coinvolgimento delle più diverse competenze professionali.
Un esempio virtuoso di tale procedura è rappresentato dalla riqualificazione della pineta di Ponte Felcino, in cui erano previsti abbattimenti importanti, e per la quale l’amministrazione comunale non ha varato alcune progetto, ma intrapreso un percorso come sopra da noi auspicato per Bastia.

Segnalazione degli alberi monumentali nel territorio comunale
Sollecitiamo l’amministrazione a provvedere al censimento degli alberi monumentali presenti nel proprio territorio individuabili secondo i criteri delle leggi regionali e nazionali

Paolo Ansideri

Fondatore Associazione Oicos riflessioni, co-organizzatore Cortile di Francesco Assisi, Festa di Scienza e Filosofia Foligno