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Il concept dell’Università di Perugia per la nuova pavimentazione di P. Mazzini. 2019-2020

DiProgetto Bastia

Nov 5, 2022

Il progetto in sintesi. Nel video tutte le immagini

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Le fonti
Università degli Studi di Perugia, prof. P. Belardi e prof. S. Bori
Delibera Giunta Comunale, amministrazione Ansideri, n. 99 del 04/04/2019: approvazione lettera di intenti per un partenariato con l’Università degli Studi di Perugia Dipartimento Ingegneria Civile e Ambientale (DICA) per l’attività di rilievo architettonico-ambientale dell’area di p.za Giuseppe Mazzini e concept della nuova pavimentazione.

Crediti
Progetto – Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, prof. Paolo Belardi e prof. Simone Bori, responsabile scientifico prof. Belardi
Collaboratori – arch. Felice Lombardi, dott.ssa Giulia Pucci
Consulenti – arch. Giuseppe Fioroni (modello plastico), geom. Giuseppe Natalizi (rilievo), arch. Vieri Parrulli (illuminazione), arch. Laura Pepe (illuminazione)

I costi della progettazione
La ricerca, costata 25.000,00€, è stata finanziata con il contributo annuale di Sunplant srl.

Le linee di indirizzo indicate dall’amministrazione
– Il rifacimento della pavimentazione significa risistemare una situazione eclettica e scombinata caratterizzata dall’utilizzo di stili e materiali diversi che non trovano tra di loro un filo conduttore.
– Identificare luoghi definiti di sosta, dove ogni cittadino può in qualsiasi momento godere dello spazio in cui si trova
– Introdurre soluzioni innovative sotto il profilo della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico

Il video della presentazione pubblica del 21 maggio 2021 al Cinema Esperia

Lo sviluppo del concept dell’Università

Il riferimento concettuale e di contesto
Nel “Palio de San Michele” viene ravvisata una componente identitaria importante ed è anche dalle esigenze del suo svolgimento, oltre che dai riferimenti all’ubicazione geografica dei quattro quartieri, che si dipana il processo compositivo.

Le linee guida
Il concept per la nuova pavimentazione di piazza Mazzini è fondato su:
Sostenibilità – attuata con il recupero del materiale esistente e con l’adozione di un nuovo sistema di illuminazione a risparmio energetico
Durabilità – attuata con la scelta di un materiale, la pietra basaltina, caratterizzato da elevata resistenza all’usura e alla compressione ed esente da gelività
Flessibilità – attuata con la realizzazione di caratteristiche compositive e materico-costruttive che consentono pedonalità e carrabilità, ma anche diversificazione di destinazione d’uso per lo svolgimento del Palio, del mercato, delle fiere e di altri eventi
Unitarietà – attuata con un segno compositivo e con una scelta materica che unificano la forma allungata della piazza che salda il centro storico da piazza Cavour a porta Fiorentina.

Gli elementi compositivi
Il concept, al fine di valorizzare materialmente lo svolgimento del “Palio de San Michele”, prevede di trasformare la piazza in un vero e proprio campo di gioco in cui sono individuate le fasi che caratterizzano la manifestazione (lizza, giochi, sfilate ecc.).

Le postazioni per Albero della cuccagna e arrivo Lizza

Il concept, al fine di valorizzare materialmente lo svolgimento del “Palio de San Michele”, prevede, attraverso un’azione di trasposizione in scala, di riportare sulla piazza un sistema geometrico di linee che corrispondono alla maglia del reticolo con cui sono insediati i tessuti urbani dei diversi rioni.

Le linee sono costituite anche da inserti luminosi a led con i diversi colori dei rioni

Il concept, al fine di coordinare il disegno della pavimentazione con la nuova immagine dell’Umbria prevede di applicare (dal disegno a terra all’arredo urbano) la font Monk, lanciata dalla Regione Umbria durante Expo Milano 2015, trasformando la piazza in un’architettura tipografica.
Arredo urbano: pareti grafiche, sedute, fontane, istallazioni
Il tema delle lettere-sigla dei rioni, viene utilizzato anche come tratto connotativo per pareti di edifici attualmente non intonacate e in forma tridimensionale diventano ad esempio fontane, come nello spazio vuoto dell’ex osteria Celori, a memoria delle Tre Cannelle, o sedute e istallazioni verticale.

Il concept, al fine di preservare la memoria della pavimentazione attuale, prevede di recuperare il travertino esistente, ancorché fratturato, e di ricollocarlo opportunamente nella nuova pavimentazione attribuendo ad esso un nuovo significato, volto a serrare in un tutt’uno tradizione e innovazione, contribuendo con questo ciclo di lavorazione alla riduzione delle emissioni di CO2 (a lato esempio ad Atene di lastricato con pietre recuperate da antichi edifici)

Possibilità di applicazione di pellicole removibili con il simbolo “P” del parcheggio da applicare a terra a demarcare i singoli stalli quando l’area interessata dovesse essere utilizzata a parcheggio

Galleria immagini

Tutte le immagini nel progetto in sintesi all’inizio dell’articolo